INTERNATIONAL
PAGE

FRENCH PAGE

ENGLISH PAGE

SPANISH PAGE

Contattaci

Tecniche Segrete

Televisione "Mesmerismus"

Antichi Misteri della "Presenza"

Libri

Prossimi Corsi

 

 

I Segreti dietro il simbolismo di un'antica tradizione esposti in maniera applicata all'Uomo

I Veri Misteri dei Templari - il Significato  Esoterico del Graal 

  In Giappone la preparazione del Samurai, in Europa l'etica dei cavalieri nasconde occulti insegnamenti. Il mito spiega la storia. I Templari e la ricerca del Graal hanno un profondo significato esoterico che è una spinta alla trasformazione e reintegrazione dell'uomo che deve essere vissuta in maniera pratica. In questa pagina il resoconto pratico dell'esperienza di un gruppo di lavoro

Fonte: Le ricerche del dr. Paret

Dove? Nizza, Francia, Londra, Germania, Europa

Caro Ricercatore,

Molti oggigiorno parlano di Graal e Templari. Qui vi guidiamo a capire meglio il vero mistero interiore dietro a questi concetti.

Alcune basi della Ricerca

  1. Siamo in possesso di una serie di scritti su di un ordine misterioso esistente in Germania fino agli anni '30, il Gralsorden o Ordine del Graal.

  2. Il ricercatore René William, collaboratore della scuola, da decine d'anni investiga il tema dei possibili rapporti tra oriente e tradizioni templari

  3. Uno dei nostri principali maestri è balivo per una organizzazione templare internazionale molto conosciuta e su sua iniziativa era stato creato un gruppo neotemplare su Nizza che aveva operato per qualche anno con riunioni mensili regolari. Parte di quanto scritto qui è anche relativo alle considerazioni pratiche legate a quest'esperienza (soprattutto la necessità di legare alla vigilanza l'azione del "cavaliere").

Sulla base di queste esperienze e di altre ricerche, vogliamo gettare un po' di luce su queste tradizioni per molti misteriose e sul loro significato per l'uomo odierno.

E' un significato di crescita. Ci riferiamo al significato esoterico più profondo, il vero mistero, al di là delle mistificazioni dell'epoca moderna.

Nei misteriosi racconti medievali dei cavalieri, nei vari incontri nei boschi e combattimenti, nei castelli incantati, si adombrano infatti i simboli delle tappe e delle fasi segrete di uno sviluppo interiore basata sull'attenzione e la vigilanza.

Forma, Potere, Forza, hanno un significato particolare nella Tradizione. Si riferiscono ad un livello differente dell'essere. Il segreto del combattente è che la forza fisica è espressione del potenziale intenso di una corporeità non fisica alla quale il dinamismo corporeo serve da veicolo di espressione.

La comprensione dei simboli della Tradizione apre allora l'uomo alla possibilità di una crescita e sia i misteri dei Templari che il Graal sono comprensibili.

Graal è un termine mitico. I racconti sul Graal affiorano in un momento specifico della storia. E' lo stesso periodo al quale corrisponde l'apogeo della tradizione medievale, al periodo d'oro dei templari e della Tradizione Cavalleresca. In questa leggenda vi sono una serie di caratteri che si riferiscono chiaramente ad una Tradizione profonda e simbolica: un'allegoria di concetti molto profondi che possono essere connessi al concetto di reintegrazione alla presenza ed alla lotta necessaria per arrivarvi.

Così come nel lontano oriente le Arti Marziali nascondono in sè la via per la crescita della persona ed il Risveglio, così è per la Tradizione interna della Cavalleria, che rappresenta una via di origine essenzialmente Celtica e Nordica. I racconti al riguardo - codificati in forma scritta nel medioevo - possono essere visti appunto come il mezzo di trasmettere tale sapienza in popolazioni di origine guerriera.

Temi importanti, espressi in maniera allegorica e profonda, trovano  corrispondenza e parallelismi in alcune organizzazioni effettivamente esistite che hanno raccolto, almeno all'inizio, tali eredità, ma il significato sapienziale va oltre le strutture ed è indipendente da queste: è per l'uomo nel suo intero. 

Il significato nascosto della Cavalleria

Antiche Tradizioni di Sapienza dei popoli Celti e del Nord sono confluite nelle Tradizioni della Cavalleria durante il Medioevo. Il Guerriero, presso tali popoli, veniva consacrato, e la sua attività aveva un carattere non solo pratico ma anche magico. Il combattimento era, come per i Samurai, una via di crescita. La preparazione era non solo fisica ma anche interiore. I veri Misteri di cui vari ordini cavallereschi sono stati tramiti è nel momento nel quale si sono create le loro gerarchie interne e sono ivi confluite tradizioni ancora più antiche.

Un esempio: La Storia del Graal

 Un po' di storia: il primo scritto sull'argomento è di uno scrittore provenzale: Chrétien de Troyes, ogni parola del suo romanzo può essere letta come un'allegoria ed un riferimento ad una realtà più profonda cui si accede durante le varie prove descritte nel romanzo.

 Un altro scritto estremamente interessante è una tradizione riferita da Wolfram von Eschenbach, che afferma di basarsi su racconti precedenti di un certo Kyot, e che afferma che al Graal erano di guardia i Templiesen (Templari). Tale scritto mostra anche influenze orientali. E' soprattutto a questo scritto che ci riferiamo in quest'articolo quando non citiamo esplicitamente la fonte.

Notiamo che nei primi anni del XIII secolo, quasi obbedendo ad una parola d'ordine , in Europa si cessa di scrivere sul Graal. Una ripresa avviene solo 200 anni dopo sotto forme diverse.

La Natura Esoterica ed il Mistero del Graal - Il significato dei simboli

 Uno tra i punti più importanti da capire leggendo i racconti sul Graal è che vi è un significato più profondo di quello puramente fisico. Il Graal è infatti la trascrizione di un mistero molto profondo che già è palese nella descrizione dello stesso.

Le tradizioni descrivono infatti il Graal in una chiaramente simbolica: come immateriale ( non era di legno, nè di un qualunque metallo, nè di pietra o corno od osso ) o se di pietra come "pietra della luce".

Il potere del Graal

Il Graal ha dei poteri: virtù di luce (un raggio solare sette volte più splendente della luce del giorno in "Morte Darthur") , nutrimento (per Wolfram i templari "Sie lebent von einem Steine") e virtù di guarire ferite. Infine il Graal induce una forza e capacità di dominazione. Ma se ci si avvicina impreparati, il Graal acceca.

Quest'idea è importante.

Avvicinarsi al punto centrale è un cambiamento importante e la visione che ne risulta è differente. Tale tema è simile a quello di Dante che contemplando l'Empireo perde la vista per riacquistarla più acuta in un secondo tempo (Paradiso).

 Il Graal è qualcosa di antico. Appare anche in contatto con una potere misterioso connesso con lo "stato primordiale" e conservatosi nell'esilio. Per aver diritto di custodire il Graal è importante essere capaci di rinunciare (Trevrizent dice a Parsifal "la virtù della rinuncia"). La rinuncia è di tipo particolare. I re del Graal possono ad esempio avere una donna, designata dallo stesso Graal, ma non possono votarsi ed unirsi a quella "donna" che è simbolo di orgoglio - l'Orgueluse (orgogliosa). E' la "smisuratezza dei desideri" il problema.

Il combattimento permette però di arrivare alla "pace dell'anima" (Parzival), ed inoltre "chiunque vuole conquistare il Graal non può aprirsi la via verso questo oggetto misterioso che con le armi alla mano".

Il Graal ed i Templari

E' fuori di dubbio che tra i vari ordini cavallereschi l'ordine dei templari fu quello che più di ogni altro sorpassò la doppia limitazione costituita dal semplice ideale guerresco e dal l'ideale ascetico. La lotta contro i Templari può essere vista anche come una lotta contro l'idea del Graal.

La cavalleria era un ordine dove la "guerra santa" valeva come ascesi e liberazione. Nei suoi ordini più interni e nel suo nome stesso il principio era prima ancora che Roma, il Tempio.

Sicuramente appare che i templari avevano riti interni iniziatici e sono provati contatti con gruppi islamici ( puoi vedere a questo link un libro in francese per approfondimenti: " la doctrine secrète des templiers " ). Queste "intese segrete" non appaiono storicamente però in combattimento, bensì nella condivisione di sapienze ed aspetti esoterici.

Nel racconto di Wolfram appaiono chiare commistioni con elementi arabi e pagani e lo stesso ispiratore di Wolfram (di nome Kyot è qualificato come "pagano") ed il padre di Parsifal non prova ripugnanza a combattere agli ordini dei saraceni.

Appare quindi un legame analogico tra il modello ideale della cavalleria del Graal e la dimensione interna del templarismo storico tanto che alcuni simboli che riportiamo sotto sembrano chiaramente riferirsi a questo (vedi sotto).

Alcuni degli ordini neotemplari sorti successivamente e da noi conosciuti si resero conto di ciò, in quanto la dimensione del mistero va oltre la stessa storia.

Cosa significa tutto ciò per l'uomo moderno

Il concetto del Graal nasconde temi vicini al mistero della reintegrazione alla presenza. Preceduto da superamento di una serie di prove. Man mano che l'uomo si reintegra, si avvicina alla sua realtà fondamentale ed il significato dei vari aspetti del mito divengono chiari.

Il mito stesso aiuta in quanto lo sviluppo verso la presenza non si può descrivere a parole, ma solo con dei simboli che possono convogliare l'importanza della ricerca.

Dietro il Graal si nasconde il simbolo dell'illuminazione e del risveglio.

Le tappe intermedie corrispondono allo sviluppo ed all'acquisizione di una serie di poteri che troviamo nella pratica connessi a tale direzione.

Tecniche: le tappe, i Simboli, la Forma ed il segreto del Bersek

Una prima tappa nella conoscenza di queste antiche tradizioni è la comprensione del concetto di "Bersek", il bersek era - ed è ancora, - quel sentimento particolare e giustificato che si sviluppa in un combattente a seguito di esercizi speciali. Gli antichi Celti e Germani conoscevano bene ed apprezzavano tale stato mentale e fisico che permetteva loro delle prodezze  impossibili da realizzare in tempo ordinario. Uno stato particolare propizio al combattimento e connesso con particolari rituali di tipo magico che implicava il contatto con la propria "fylgja" (animo, forza interiore, doppio) o con parti di esso simboleggiate da animali che sono gli stessi inseguiti dai cavalieri nel Parsifal. Una interpretazione può vedere il sigillo dei templari come legato a quest'idea del cavaliere doppio, e quindi alla fase finale che ci porta a prendere contatto con questo nostro doppio interno. Anche se non provata per ora storicamente quest'interpretazione ha comunque valore interiore. 

A sinistra possiamo osservare il Sigillo dei Cavalieri Templari con il cavaliere doppio, mentre alla Destra il disegno contenuto in un bracteate in oro ritrovato presso Pliezhausen (qui sotto l'originale). Vi si vede un cavaliere doppio o secondo le interpretazioni, un cavaliere con la sua "fylgja" ovverosia il suo doppio che può anche avere natura umana - recenti studi (Sansonetti ed altri) suggeriscono collegamenti fra questi concetti.

Vi è anche un altro legame tra lo stato del Berseker (il nome dei cavalieri nordici che entravano in un particolare stato per il combattimento) e stati che conducono al risveglio.

Ad esempio con la metodica Ch'an del  Tsyng-Chen integrale da noi praticata ed insegnata in alcuni corsi. Questa metodica si basa sulla vigilanza. Quando questa metodica comincia a divenire parte delle attitudini di vita si crea una sensazione di euforia che da all'esercizio qualcosa di esaltante. Tecnicamente le sensazioni si pongono a metà strada quelle del  Samadhi Yogico e quelle del  " bersek " nordico, ma senza le manifestazione aggressive abituali di alcuni tipi di Bersek.

Nell'idea del Tempio, e nello sviluppo dell'uomo indicato dalla tradizione del Graal il percorso va poi anche oltre. Tale stato è la base per la "luce di Gloria" simboleggiata dalla risplendente armatura del Cavaliere.

Il simbolo del cavaliere

Il nostro paragone è anche con altre  tradizioni che hanno paragonato lo sviluppo per raggiungere il risveglio all'"arte del guerriero". Ad esempio nella "Marcia verso il Risveglio" di Shantideva, il XIV Dalai Lama affermava "la migliore protezione contro le emozioni è una vigilanza costante. Quello che la possiede può contattaccarle sul campo... In questo combattimento, se la spada dell'attenzione cade bisogna raccoglierla rapidamente"

In occidente il concetto del guerriero è rappresentato dalla figura del cavaliere. L'istituzione della Cavalleria nasce storicamente nel medio evo, dopo le grandi invasioni germaniche e proprio per questo si può supporre un legame tra questa istituzione e precedenti tradizioni nordiche che hanno anche ridato linfa a corrispondenti idee celtiche. Si tratta dell'iniziazione ed organizzazione di una aristocrazia guerresca basata sulle doti del disinteresse, del coraggio e dell'onore.
I suoi elementi sono però da intendere in modo simbolico. L'iniziazione è infatti il momento di inizio di un'attitudine di risveglio, nel quale l'uomo comincia a situare lui stesso nella società.
E' l'inizio di un percorso di espansione e capacità di influenza e corrisponde al piano dell'azione nel mondo.
Questa missione viene compiuta con delle armi e con un'attitudine.
L'attitudine è di "Vigilanza", che in senso simbolico significa fare attenzione a sè stesso ed alle proprie azioni.

La vigilanza è la qualità di base per chi vuole raggiungere la presenza.
Le armi sono le tecniche che gli permettono di potenziare la sua forza.
L'essenza della missione cavalleresca è un combattimento che è essenzialmente di natura interna.
in questo vi è una similitudine con la visione islamica della "guerra santa" che per molti mistici è da considerare soprattutto battaglia interiore e questo può spiegare i contatti Templari con le dottrine interne di tale cultura.
La cavalleria è anche un ordine aristocratico. Con aristocrazia intendiamo una gerarchia di sviluppo che si crea man mano che il combattimento ha successo.

Infatti, più si lavora su sè stessi, più si avanza
La cavalleria è per realizzare un ideale, ma cosa è questo ideale?
Come dice Gustave Thibon: "l'ideale non è quello che si oppone al reale, l'ideale è quello che si oppone alla menzogna".

Vi è un significato simbolico nel Graal e nell'epopea cavalleresca in genere. Il Graal, cercato così incessantemente, è il principio spirituale, che è connesso al risveglio dell'uomo.

Lo stadio ultimo del risveglio viene anche chiamato "l'assalto alla cittadella".

Il cavaliere si ispira ad un principio superiore, divino, e lo trasporta su di un piano pratico, applicandolo alla materia. Facendo così realizza l'unione di due piani.
Lo stesso concetto è nel Graal, contemporaneamente fisico ed unione nel fisico dello spirituale.

Un'altra caratteristica del cavaliere è che deve essere là, essere presente a difendere il campo. Deve proteggere l'itinerario da tutto quello che potrebbe deviarlo.

Raggiungere la reintegrazione richiede impegno, ma il risultato è al di là di ogni altra realtà.

Il lavoro

Il lavoro sul quale bisogna avviarsi è quindi la via della presenza e della consapevolezza. Il percorso ed i metodi del cavlieri vi guidano oltre le paure interiori in quanto se abbiamo paura viviamo nel futuro e non nel presente.

Il superamento della paura è un prerequisito per la presenza. L'arte del Cavaliere vi insegna allora ad essere voi stessi nel presente.

Altri concetti Generali legati alla Reintegrazione alla Presenza.

Molti ricercatori, affermano che l’”uomo non utilizza pienamente tutte le sue potenzialità”.

In realtà l'uscio della mente è occupato da pensieri, spesso ripetuti ed inutili.

Come dice Dante: "nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la dritta via era smarrita".

E analogamente i cavalieri combattono in selve e boschi.
La ragione di ciò è che l’uomo è molto distante da quello che è il suo essere naturale e vive nel mondo dei suoi pensieri e delle brame invece che nel mondo reale.

E' necessario incominciare ad allenare il proprio cavallo, intendendo con il cavallo la propria natura più "plumbea" che facilmente viene tirata da preoccupazioni.

L’uomo è in realtà parte dell’Universo e nello stesso tempo colui che lo percepisce come tale. Già nel momento in cui incomincia a creare una “civiltà” tende a separarsi mentalmente dalla Natura e non essere più quello di prima, riducendosi ad un ambito creato da lui e “dimenticando” la sua vera Natura. In pratica vi è come un livello che non gli è più accessibile.

Da sempre questa condizione è stata intuita. Da qui nasce il desiderio di recuperare l’equilibrio precedente, raggiungere di nuovo, almeno individualmente, quella che gli antichi greci chiamavano “l’età dell’oro”.

L’uomo sa che c’è qualcosa di più che può essere. Una ricerca millenaria condotta fin dalla più remota antichità è stata volta a recuperare l’equilibrio perduto, “ricordarsi di sé stesso”. In molte di tali ricerche il primo passo era riconnettersi all’Universo, orientando edifici ed azioni in base a concetti ispirati ad elementi quali i punti cardinali e gli astri, ed osservando come il portare sé stesso con la Natura poteva essere la base dalla quale partire per ritrovare l’armonia, ed un potere perso. Questi concetti si trovano esposti nei templi egizi, greci e romani, e trovano corrispondenza con antiche discipline orientali. Ma questo è solo il primo passo. Non vi è infatti bisogno di tale fisicità.

Altre tradizioni, meno legate agli edifici, hanno invece posto l'attenzione sulle tappe e sul movimento necessario per andare in questa direzione.

La storia della nostra ricerca

Questo corso nasce dallo sviluppo di una "tecnologia della presenza" realizzato dal conte Jean Pierre de Giudicelli dopo le sue ricerche al Castello di Lussac, dove l'Association Française d'Etudes Métapsychiques che noi continuiamo, ha condotto un lavoro di ricerca per quasi cinquant'anni, riunendo i livelli più alti dei ricercatori francofoni nel campo metafisico per sviluppare questo campo di studio.

Anche se mai pubblicate, una grande attenzione era stata sempre messa nella ricerche sulla dinamica del risveglio, ed il metodo sviluppato è anche chiamato anche "della via percettiva".

Lo sviluppo del percorso della presenza porta nel contempo infatti un addensarsi di fenomeni di tipo parasensoriale.

Appassionato da questo approccio, il conte Giudicelli creò, basandosi sulla sua profonda conoscenza delle tradizioni sia occidentali (è ritenuto uno tra i più fini conoscitori di tutte le tradizioni ermetiche e segrete sia italiane che francesi) che orientali, una metodologia per portare le persone alla presenza che sperimentò alla facoltà di Nizza. Il suo metodo è a nostro giudizio il metodo più semplice e potente esistente, basato sulla sintesi di misteri e filiazioni nella loro essenza millenarie.

Presenza, Benessere, Supremo Potere e Terapia

Oltre che per sè stessi questa strada è importante se lavorate con gli altri.

Sulla strada della presenza esiste infatti sia una via di azione (spesso tenuta segreta), chiamata del "Supremo Potere" per agire sugli altri, anche se questo non è il fine ultimo, che si lega anche a certi concetti della Via del Cavaliere. E' una presenza nell'azione, una via Yang nella quale c'è coscienza di quel che si fa e del senso che si da alle cose.

L'applicazione è anche per gli altri ed esiste una terapia di sviluppo che noi chiamiamo "la terapia della Presenza"

Questa terapia utilizza i concetti sovraesposti per aiutare le persone a stare meglio aiutandole a sviluppare coscienza.

Come metodo di sviluppo è facilmente imparabile e permette risultati rapidi ed immediati.

Si basa sul far raggiungere al cliente degli stati "perioggettivi" e richiede a terapeuta la conoscenza interna previa di taluni di tali stati. In altre parole è imprescindibile da una crescita precedente.

Il concetto terapeutico legato al Graal che lenisce le ferite è una rappresentazione simbolica di ciò.

La presenza è quindi una via di reintegrazione dell'essere che porta già appena iniziamo il percorso:

  • Raggiungere i cosiddetti stati perioggettivi ed oggettivi, cioè gli stati dove possiamo prendere coscienza.
     
  • Benessere e libertà da molti problemi psicosomatici.
  • Una visione della realtà VERA
     
  • Migliore funzionamento della mente
  • Affrancamento dalla domanda "chi sono"
  • La vera linfa e forza dell'esistenza
  • Le chiavi di libertà e presenza, per eliminare ansie, blocchi ed emozioni negative.
  • Libertà.
  • E molto altro... ogni potenza dell'uomo aumenta conoscendo questo concetto, in quanto l'uomo ritorna a sè stesso.

...E ancora molto di più.

Accedi ora ai concetti della Reintegrazione alla Presenza e verificane su te stesso la potenza

Contattaci. Per la partecipazione è necessario un impegno individuale che potete iniziare col contattarci cliccando qui:

http://www.pnl-nlp.org/courses/contactus.php

 

Torna alla pagina iniziale del Mesmerismus

Phone now and get more informations!

Dr. Paret
0039- 348-22.13.449

or mail at: nice@neurolinguistic.com




 


Phone now and get more informations!

Dr. Paret
0039- 348-22.13.449

or mail at: nice@neurolinguistic.com

 

Magnetic Training

Get the best training on the scene! ISI-CNV offers you the state-of-the-art.

Our modern experience in the field of NLP, NVC, advanced semantics, and human engineering, and the unique original ancient TRADITION to which we are linked, confer us top qualification in delivering high quality training in magnetic techniques.

 



All rights Reserved. © 2006-2007 Dr. Paret